Francescane dell’Immacolata. “La Mano Invisibile. Il destino dei Frati Coltelli”

Pubblichiamo questo bell’articolo di Antonio Margheriti Mastino tratto dal sito papalepapale.com, che prende spunto da un nostro post nel gruppo Facebook “Associazione SAN GREGORIO MAGNO”. Ringraziamo cordialmente.

 

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«La visitatrice delle Francescane dell’Immacolata pensa bene di dire “togliete questa qua” riferita ad una statua dell’Immacolata. Ebbene costei parla come Satana in persona».

 

di Antonio Margheriti Mastino

In giro ci stanno resoconti di esorcismi da ridere: molti sono inventati di sana pianta. Anche perché nessun esorcista serio metterebbe mai sulla pubblica piazza gli esorcismi; succede talora ne parlino con gente del ramo, discutano di alcuni particolari, e può succedere che qualche laico ascolti e poi ne riferisca. Succede anche che alcuni particolari, ritenuti ammonitori, con cautela siano fatti filtrare.

Per esempio conosco una persona molto introdotta nel mondo cattolico, anche a livello molto alto, e molto discreta, che collabora con grandi esorcisti, quelli veri dico, non i fenomeni da baraccone da talk-show, e non è un caso che i nomi di questi pochi veri grandi esorcisti sia sconosciuto: quando sponsorizzano se stessi, sono ormai innocui, nel senso: sono caduti nelle spire del maligno.

Come un noto esorcista del Nord Italia, che si ritiene un caposcuola, l’esorcista migliore di tutti: è caduto vittima del maligno (vi dico una cosa che pochissimi sanno), fa cose crudeli, perseguita i buoni esorcisti e cerca di distruggerli, fa malefici, si dice anche celebri rituali satanici ormai. Nemmeno il suo vescovo se ne è accorto, o se ne è accorto e fa finta di nulla: hanno paura, perché è pericoloso. Si è contornato di para-esorcisti che, portati a un esorcismo, appena l’entità fa “bah” scappano. E nessuno più libera nessun ossesso, anche perché gli ossessi maggiori sono proprio questi esorcisti. È pericoloso, dunque, questo “prestigioso” esorcista (ora mi arriveranno una valanga di mail: il suo nome non uscirà dalla mia bocca nemmeno sotto tortura).

Dicevo della persona che ho conosciuto. Che per questioni specifiche mi ha spiegato le dinamiche interne agli esorcismi principali. Soprattutto mi ha spiegato le “idiosincrasie” più marchiane del demone. Per esempio qualsiasi cosa si richiami all’Immacolata, la odia, e prima ancora che odio è paura. Dinanzi a qualsiasi oggetto sacro che si richiami all’Immacolata dice “togliete quella lì”, “allontanate quella cosa”. Quella lì…. Della quale tace anche il nome: non la chiama mai con i titoli che gli spettano. Nemmeno la insulta, come fa con Dio e con Cristo, col papa: non osa perché la teme, e poi anche perché Cristo gli proibisce di offendere la sua Santa Madre.

Passiamo a parlare di tutt’altro

Leggo sul gruppo facebook dell’Associazione San Gregorio Magno:

«La visitatrice delle Francescane dell’Immacolata pensa bene di dire “togliete questa qua” riferita ad una statua dell’Immacolata. Ebbene costei parla come Satana in persona».

La visitatrice è la solita suora progressista Fernanda Barbiero.

Per ovvie ragioni io ho incrociato alcuni dei congiurati, aizzati da certi gruppi vaticani che si sono tirati anche il papa dalla loro, riferendogli un sacco di balle. E ho avuto la sensazione nettissima che si era spenta la luce nei loro occhi. C’era odio, smania di vendetta, di sfregiare. Erano diventati gli alfieri dell’anti-adorazione del divino. Non era più solo il loro Ordine nel mirino: ma quello che adorava.

Non mi sono meravigliato, perché tutto questo è sempre successo in ogni Ordine religioso, specie agli inizi: un’ala si stacca per orgoglio dal corpo e cerca di farlo precipitare, per vendetta. E lo portano davvero a un solo palmo dall’abisso. Il precipitare è spaventoso e inarrestabile, sembra non finire mai e in genere dura anni. Sino al limite estremo.

Poi dopo tanto strazio, tanto penare, qualcosa l’arresta d’improvviso, si resta come sospesi nell’aria. Sono attimi di meraviglia. E di pace finalmente. Viene la conta di chi è, nonostante tutto, rimasto fedele accettando la crocifissione per innocenza, inchinandosi alla maestà della preghiera, accogliendo la virtù della pazienza cristiana, bevendo fino in fondo al calice dell’amarezza nella solitudine desolata del Getzemani, mentre chi aveva tradito se n’era andato, chi era rimasto stava per rinnegare, chi non avrebbe rinnegato comunque si sarebbe nascosto e lì per lì s’era addormentato lasciando il Maestro solo, a pregare per sé e per tutti, a ingoiare il suo destino atroce, a versare lacrime, sudare sangue. Nello sconforto e nell’angoscia della catastrofe imminente che lo fa raggelare.

Ma qual è stata la fine di Lucifero? Colui che si era ribellato per orgoglio?

Quale era stata la fine di Giuda che per venalità e ambizione aveva tradito?

E infine: incontro a quale sorte sta andando il Maestro? In contro alla morte e alla morte di croce, certo. Ma anche incontro alla resurrezione, alla trasfigurazione, all’ascesa tra la gloria degli angeli verso il trono di Dio, finalmente assumendo egli stesso la sua divinità piena. Se il chicco di grano non muore… come darà pane?

Ecco, così. Dopo il precipitare giù lungo baratri di sventura una Mano Invisibile, che atterra e suscita, che affanna e che consola, appare al 90° minuto arresta d’improvviso questo precipitare dopo che è giunto al parossismo estremo, a un centimetro dallo schianto. Pace. Silenzio. Calma. Meraviglia. Siamo vivi! Cosa succede?

Un attimo dopo la Mano invisibile comincia a contare ad uno ad uno gli astanti e chiama ciascuno col nome che gli spetta. Fraticelli, fatevi avanti, dice la mano arrotando il ditino.

Tu sei Pietro? Qual è stata la sua sorte? Così è per te!

Tu sei Giovanni? Quale fu la sua sorte? Sarà così anche per te!

Tu sei Lucifero? Conosci la sua sorte? E’ la tua! Precipita giù maledetto!

E tu, tu? come ti chiami tu? Il nome di un monaco santissimo quello che hai! Non sei degno del suo nome! Tu hai tradito, venduto, ucciso il tuo stesso Maestro, tuo Padre e i tuoi fratelli, mentre ti facevi beffe di loro, ti sei irto con la menzogna e l’inganno a loro giudice e carnefice, tu che in ogni centimetro della tua carne porti il marchio della dissoluzione e di Sodoma e Gomorra. Il tuo nome è Giuda, l’Iscariota! Sai quale fu la sua sorte? Seguila! e che dalle tue viscere penzolanti fuoriescano i demoni che come vermi l’infestano e dal tuo retto goccioli via il seme di Satana che hai accolto. Che tu sia dannato per sempre!

E in quell’ennesimo istante tutti i traditori, i carnefici, i calunniatori saranno scaraventati negli abissi dalla  Mano Invisibile che li ghermirà in un sol mazzo. La stessa Mano Invisibile, poi, stringerà delicatamente nel suo pugno coloro che erano rimasti sospesi a testa in giù a un passo dall’abisso, ne capovolgerà la sorte e li lancerà verso il cielo dicendo: «La notte è finita, è già l’alba. La vostra umiltà vi ha salvati, benedetti da Dio! Crescete e moltiplicatevi!»

Intanto però, adesso, non è ancora il momento della Mano Invisibile, ancora tutto deve essere compiuto e consumato, i corrotti devono manifestare sino in fondo l’abominio che hanno dentro, i buoni devono patirne sino in fondo: il martirio non è finito, l’abisso è ancora a diversi palmi, il precipitare appare irrefrenabile, vorticoso, spaventoso, senza speranza. Non è giunto il momento di grazia. Ancora Lucifero ha le mani sciolte e questo è il suo gioco e il suo momento: può ancora farlo, per indurre in tentazione e alla dannazione quanti più frati e accoliti possibili. Dio dal suo tribunale osserva la scena, vede il cuore di ciascuno, giudica in silenzio.

È questa la storia, il presente e il futuro dei Francescani dell’Immacolata, frati e monache. Qualcuno faccia in qualche modo arrivare questo mio messaggio al prigioniero, incarcerato dai suoi carnefici intonacati che ne cercano la morte, ma soprattutto la disperazione: padre Stefano Manelli. Il quale, santo com’è, non dispererà: sa che la disperazione è assenza di Dio. E’ del demonio. Ed è anche il futuro dei suoi persecutori.

fonte: http://www.papalepapale.com/

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