Così dice e il cardinale e arcivescovo di Colombo Malcolm Ranjith (intervistato dal Timone nel numero di novembre): «Dopo le riforme del Concilio, non a causa dei padri riformatori ma di singoli individui che hanno deciso di prendere in mano la questione e hanno fatto cose piuttosto superficialmente, la Chiesa ha gradualmente perso l’elemento mistico, che riguarda ciò che è nascosto. Ed è questo il motivo per cui oggi la gente trova le nostre liturgie noiose, perché le abbiamo private di simbolismo, per ridurle ad azioni. Ma l’azione non è la cosa più importante. La cosa più importante è l’essere. Non l’azione, il fare, ma l’essere. La liturgia è essere alla presenza di Dio, aperti a Lui e alla lingua non scritta con cui ci parla, una forza che ci trasforma in profondità, anche se non comprendiamo tutto quello che stiamo facendo».
fonte: iltimone.it